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venerdì 14 novembre 2014

Perplessità testo tradotto Emmerick

Vediamo cosa c'è scritto rispetto alla precedente profezia data per vera!!!




Per molto tempo – devo onestamente ammettere che anche la Strega ci è “cascata” – si è creduto che la beata Anna Caterina Emmerick, durante la visione del 13 maggio 1820 (sicuramente collegata a Fatima), avesse visto due papi insieme e che la profezia si fosse avverata nel 2013, con la presenza di due papi in Vaticano (uno emerito, Benedetto, e l’altro regnante, Francesco).

Beata Anna Katharina Emmerick

In realtà, leggendo integralmente la visione del 13 maggio, la Beata avrebbe visto – il condizionale è d’obbligo – il papa regnante della sua epoca, Pio VII (1800-1823), e il lontano predecessore S. Bonifacio IV (608-615): fra questi due Vescovi di Roma v’è una rapporto – una connessione – importante. Questo è ciò che vide la stigmatizzata tedesca.

Purtroppo, gli stralci parziali della visione possono indurre in errore, dunque per comprenderne bene il significato, è necessario leggerne l’intero resoconto.

In esclusiva per i lettori della Strega, riportiamo integralmente la visione del 13 maggio 1820, ringraziando P.R.L. per la traduzione precisa e inequivocabile.

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Attenzione questo testo non è la vera profezia, è il testo tradotto da P.R.L. che potrebbe aver avuto l'interesse di scrivere qualche gli interessa..... prendere il testo con le pinze......è doveroso.


«La scorsa notte, tra le undici e le tre ho avuto la più meravigliosa delle visioni circa due Chiese, due papi e una varie cose, antiche e moderne. Devo raccontare meglio che posso, tutto ciò che ricordo.

Il mio angelo custode è venuto e mi ha detto che devo andare a Roma e portare due cose al Papa, ma adesso non riesco a ricordare cosa fossero. Forse è volere del Signore che io le debba dimenticare.

Ho chiesto al mio angelo come potessi fare un viaggio tanto lungo, malata come ero. Ma quando mi è stato detto che ce l’avrei fatta senza difficoltà, ho smesso di obbiettare.

Uno strano veicolo è apparso davanti a me, piatto e sottile, con solo due ruote, il pianale era rosso con le estremità bianche. Non ho visto cavalli. Sono stata delicatamente sollevata e sdraiata su di esso e in quello stesso istante, un bambino luminoso, bianco come la neve, ha volato verso di me e si è seduto ai miei piedi. Mi ha ricordato il “bambino – pazienza” in verde, così dolce, così bello e perfettamente trasparente. Egli doveva essere il mio accompagnatore, era lì per consolarmi e prendersi cura di me.

Il carro era così leggero e liscio, che in un primo momento avevo paura di scivolare; ma iniziò a muoversi delicatamente da solo, senza cavalli e ho visto una figura umana splendente andare avanti.

Il viaggio non mi è sembrato lungo, sebbene avessimo attraversato paesi, montagne e oceani. Ho riconosciuto Roma nell’istante in cui ci siamo arrivati e mi sono subito trovato alla presenza del Papa. Adesso non saprei dire se stava dormendo o pregando, ma dovevo dirgli due cose o dargli due cose e dovrò andare da lui ancora, per comunicargliene una terza.

Allora ho avuto una visione meravigliosa.

Roma mi apparve improvvisamente come era nei primi secoli ed ho visto un Papa (Bonifacio IV) ed un imperatore di cui non conosco il nome (Foca). Non riuscivo ad orientarmi in città, era tutto così diverso, anche le cerimonie sacre; ma le ho comunque riconosciute come cattoliche. Ho visto un grande palazzo circolare come una cupola: era un tempio pagano pieno di bellissimi idoli. Non c’erano finestre, ma nella cupola c’era un’apertura, dotata di un dispositivo per impedire alla pioggia di entrare. Sembrava che tutti gli idoli che fossero esistiti si trovassero là insieme, messi in ogni posizione immaginabile. Molti di loro erano davvero belli, altri eccessivamente strani. Ce ne erano anche alcuni con sembianze di oche che ricevevano onorificenze divine. Al centro del palazzo c’era una piramide molto alta formata interamente da queste immagini. Non ho assistito ad alcun culto pagano in quel momento, sebbene gli idoli fossero ancora ben conservati.
Papa San Bonifacio IV

Ho visto messaggeri di papa Bonifacio andare dall’imperatore e chiedere che il tempio fosse trasformato in una chiesa cristiana. Ho sentito quest’ultimo dichiarare che il Papa avrebbe dovuto permettere che le vecchie statue rimanessero, anche se avrebbe potuto erigere là la croce alla quale i più grandi onori sarebbero dovuti essere pagati. Questa proposta non mi parve fatta con intenti malvagi, ma in buona fede. Ho visto i messaggeri fare ritorno con questa risposta e il Papa riflettere su come in qualche modo poteva conformarsi alla volontà dell’imperatore.

Mentre stava così pensando, ho visto un buono e pio prete in preghiera di fronte al Crocifisso. Indossava una tunica lunga, bianca e con uno strascico e un angelo volteggiava al suo fianco. All’improvviso si alzò e andò dritto da Bonifacio e gli disse che non doveva in alcun modo accettare la proposta dell’imperatore. I messaggeri furono allora inviati all’imperatore, il quale adesso acconsente allo sgombero totale del tempio. Allora ho visto i suoi uomini andare e portare via molte statue dalla città imperiale, ma molte rimasero comunque a Roma.

Allora ho visto la consacrazione del tempio, alla quale cerimonia assistettero i santi martiri con in testa la Vergine Maria. L’altare non si trovava al centro della costruzione, ma contro il muro. Ho visto più di trenta carri carichi di reliquie sacre venire portati dentro la chiesa. Molti di loro venivano incastonati nei muri e altri potevano essere visti attraverso aperture rotonde ricoperte di qualcosa simile al vetro. Quando stavo assistendo a questa visione, anche durante i più minimi dettagli, ho visto nuovamente il Papa attuale e la Chiesa oscura di Roma di questi tempi. Sembrava una vecchia, grande casa simile ad un municipio con delle colonne al suo ingresso. Non ho visto alcun altare dentro, ma solo panche, e nel centro qualcosa che somigliava ad un pulpito. C’era stata un’omelia e dei canti, ma niente altro e solo in pochi vi avevano presenziato.

Ed ecco una più singolare visione! Ogni membro della congregazione estrasse un idolo dal proprio petto, ci si sedette di fronte e si mise a pregarlo. Era come se ogni uomo estraesse i suoi pensieri o passioni segrete, sotto l’aspetto di una nuvola scura che, una volta estratta, prendeva una forma definita. Erano esattamente le stesse figure che avevo visto intorno al collo della sposa illecita nella Casa Nuziale, figure di uomini e di animali. Il dio di uno di loro era basso e largo, con la testa sottile e numerose braccia distese pronte ad afferrare e divorare tutti coloro che potevano raggiungere; quello di un altro era piuttosto piccolo e deprimente, con le braccia rinsecchite; un altro aveva a malapena un blocco di legno che fissava con occhi annoiati. Una altro aveva un animale orribile; un altro, una lunga asta. La cosa più singolare di tutto ciò era che gli idoli riempivano lo spazio; la chiesa, nonostante gli adoratori fossero così pochi, era affollata di idoli. Quando la funzione fu finita, gli idoli di ciascuno di loro rientrarono nei rispettivi petti. L’intera chiesa era tinta di nero e tutto ciò che vi era successo era avvolto nell’oscurità.

Allora ho visto la connessione (opp. la relazione, il rapporto) tra i due papi e i due templi.

Mi spiace aver dimenticato i numeri, ma mi è stato mostrato quanto debole uno dei due fosse stato nella fedeltà e nel supporto umano, ma anche quanto forte fosse stato l’altro nel coraggio di rovesciare così tante divinità (sapevo quanti) e nell’unire così tante diverse forme di adorazione in una.

Al contrario, quanto bravo a parole, ma poco risoluto nei fatti fosse l’altro, dato che autorizzando l’edificazione di falsi templi, egli ha permesso che l’unico vero Dio, l’unica vera religione si perdesse tra così tanti falsi dei e false religioni. Mi è stato inoltre mostrato che quei pagani adoravano umilmente gli dei più di loro stessi e che sarebbero stati intenzionati ad riconoscere in tutta semplicità l’Unico Dio, la più Santa Trinità. Il loro culto era preferibile a quello di coloro che adoravano loro stessi in migliaia di idoli fino all’escludere totalmente Nostro Signore.

La visione era più favorevole ai tempi antichi, perché mostrava che a quel tempo l’idolatria era in diminuzione, mentre ai giorni nostri è proprio il contrario. Ho visto le conseguenze fatali di questa chiesa falsificata; l’ho vista crescere, ho visto eretici di tutti i tipi riversarsi in città. Ho visto il costante aumento della tiepidezza del clero, il cerchio di oscurità allargarsi ancora di più. – e in quel momento la visione divenne più estesa.

Ho visto ovunque cattolici oppressi, infastiditi, limitati e privati della libertà, chiese venivano chiuse e grande miseria prevaleva ovunque con guerre e spargimenti di sangue. Ho visto persone sgarbate, ignoranti offrire resistenza violenta, ma questa condizione non è durata a lungo.

L’ultima benedizione Urbi et Orbi prima della presa di Roma.

Di nuovo ho visto nella visione, San Pietro indebolito (opp. danneggiato, rimosso) secondo un piano elaborato dalla setta segreta malgrado, allo stesso tempo, veniva danneggiato dalle tempeste; ma veniva salvato nel momento di maggior difficoltà.

Di nuovo ho visto la Beata Vergine estendere il Suo mantello su di esso. In quest’ultima scena non vedevo più il Papa regnante, ma uno dei suoi successori, un uomo mite, ma molto risoluto che sapeva come tenere vicino a sé i suoi preti e allontanare da sé il male. Ho visto tutte le cose rinnovate ed una Chiesa che si estendesse dalla terra fino al Cielo. Ho visto uno dei dodici nuovi Apostoli nella persona del giovane prete che la sposa impura voleva sposare. È stata una visone davvero completa e mostrava di nuovo ciò che mi era stato precedentemente mostrato circa il destino della Chiesa. In un’altra occasione, ho avuto una visione della forte resistenza del Vicario Generale al potere secolare nell’interesse della Chiesa. La questione lo coprì di gloria, sebbene su altre questioni, fu da biasimare.

Mi è stato detto che sarei dovuta andare di nuovo dal Papa, ma quando questo avverrà non saprei dire».

Non è facile decifrare la visione profetica, ma possiamo provarci, usando il condizionale ovviamente.

La “connessione” fra Bonifacio IV e Pio VII sarebbe il fatto che sotto il regno del primo, il Cristianesimo sconfisse definitamente il paganesimo in Europa, mentre durante il regno del secondo vi fu l’avvento del neopaganismo, seminato dalla rivoluzione protestante in Germania e da quella borghese in Francia, trovando nella rivoluzione marxista del 1917 il suo apice (questo sembrerebbe il collegamento con Fatima).

Con la presa di Roma, perdendo il potere temporale, il Trono di Pietro si è senz’altra indebolito. È vero che questo “potere” era diventato una specie di zavorra, ma almeno rammentare ai “potenti della terra” che il Papa- il papato in quanto istituzione – non è un leader religioso, né una guida morale, ma il vero e proprio rettore del mondo. Non è forse la massoneria la “setta segreta” che ha orchestrato il Risorgimento?

Si tratta di ipotesi, ovviamente, ma alla luce degli accadimenti storici recenti, sembrano molti vicine alla realtà dei fatti.

BIBLIOGRAFIA
“The Life of Anne Catherine Emmerick” (Carl E. Schmoeger)

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Direi comunque sia che il testo in definitiva non cambia molto....dalla precendete intepretazione della profezia della Emmerick.... anche se sono un po scettico...perchè da come si legge in fondo al documento il testo sembra essere stato interperato e tradotto dal Molto Reverendo Carl E. Schmöger  non abbia letto ciò che ha voluto leggere? Per cui ritengo che finche non vedo il testo orginale non dico che questo sia vero o che l'altro sia falso!!! Anche perchè guarda caso il testo ritradotto esce proprio ora, che c'è una grandissa confusione, perchè non è uscito prima in tempi non sospetti? 

Mi da l'impressione che si voglia a tutti i costi spostare l'attenzione dall'immagine dei due papi a qualcosa di diverso, potrebbe essere stato fatto di proposito, questa nuova intepretazione della profezia, per scardinare le certezze di taluni, e sconvolgere ancora di più le menti già fragili ed insicure... di molti.... mi chiedo da che parte sta il Molto Reverendo Carl E. Schmöger, se è un Bergogliano o No! 

Mi piacerebbe vedere il testo autentico della Emmerick senza alcuna traduzione e intepretazione di nessuno....!!!

Dallo stesso autore: Molto Reverendo Carl E. Schmöger
http://jloughnan.tripod.com/lake.htm


quello che mi lascia perplesso è il test che li legge infondo a questo link...

""""
  1. che le parti in blu sono stati aggiunti da Yves Dupont - Credo che per sostenere la sua avversione per il Novus Ordo Missae in lingua volgare.
  2. Mentre il libro di Dupont è stato pubblicato nel 1973, e la pubblicazione del TAN nel 1976 - tuttavia, l'edizione TAN è stato "Ristampato dall'edizione 1968 di Maria Regina Guild, Los Angeles, California [edizione, che era] si è ristampato dall'edizione inglese del 1885. Supponendo che l'edizione TAN era una copia fedele del 1885 dell'edizione inglese, è interessante, quindi, notare che Dupont di citazioni NON fedelmente corrispondere con una qualsiasi delle edizioni in lingua inglese "stato tagliato. Posso solo supporre che egli possa aver fatto la sua una traduzione dall'originale tedesco o, forse, da una edizione francese. Per esempio, mentre Dupont ha: 

    "... La gente era impastare il pane nella cripta al di sotto ... ma non aumenterebbero, né [etc.]"
    Edizione del TAN ha:
    "Nella grotta di sotto (sagrestia) alcune persone impastavano il pane, ma se ne fece nulla,., Non aumenterebbe"
    """"
come si legge, il testo è stato reintepretato, non una volta, ristampato forse più volte, per cui stabilire con precisione l'atenticità di un testo e i suoi contenuti diventa difficile.... quando gli uomini, metto mano ai testi solitamente è forte la tentazione di far comprendere meglio il suo contenuto, e magari nell'errore si cambia quello che non si deve toccare...


Ci vorrebbe il testo tedesco autentico ed originale se esiste ancora!

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Importante!

Ho sempre scritto che personalmente divido i testi che Dio da me, da quelli che non sono dati da Dio a me, apponendo al testo il termine Messaggio, per far capire che il testo viene da Dio, mentre dove non vi è scritto"MESSAGGIO" sono io che scrivo e quindi da prendere con le pinze, non farò mai come facevano i profeti di un tempo che mescolavano i loro pensieri ai testi ricevuti da Dio , per cui tutto diveniva di Dio, anche le eresie, poi insegnate anche attualmente dalla chiesa ai successori."Bisogna anche dire che data l'istruzione che ricevetti da Dio fin da bambino, è indubbio che alle volte faccio uso di essa, però posso sempre errare, non sono Dio!